Ingiuria a mezzo citofono…scatta la condanna – Corte di Cassazione Penale

Corte di cassazione – Sezione I penale – Sentenza 6 dicembre 2011-13 gennaio 2012 n.960

 La Corte di cassazione, sezione penale,  con la sentenza n. 960/2012 ha condannato per ingiuria a “mezzo telefono”, anche nel caso in cui  la parte offesa sia estranea alla conversazione, ma la sente perché avviene a portata di orecchio.

Il ricorrente era stato assolto da giudice di prime cure, dal reato previsto dall’art. 594 c.p.  dato che, a detta del giudicante, lo scambio di battute, in cui era inserita la frase incriminata, era avvenuto tra l’accusato e la moglie della parte offesa mentre quest’ultimo era estraneo alla conversazione.

Gli ermellini, non hanno ritenuto di confermare la sentenza di primo grado ed anzi hanno ribadito che per far scattare il reato di ingiuria è sufficiente che il destinatario sia nella condizione di percepire la parola oltraggiosa, e nel caso de quo, il fatto che  il marito della signora avesse sentito è dato per certo perché l’offesa fu fatta ad alta voce e “lo stato dei luoghi” era tale da consentire l’ascolto,

come provato dalla testimonianza di persone che, pur estranee alla vicenda, avevano avuto l’occasione di ascoltare il “fatti” incriminati

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