Il programma del Ministro Severino illustrato nell’audizione del 29 Novembre 2011

Il programma del Ministro Severino illustrato nell’audizione del 29 Novembre 2011

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Il nuovo Ministro di Giustizia Paola Severino,  nell’ audizione di martedì 29 novembre 2011,  ha illustrato le seguenti linee guida, che intende seguire nel corso del suo mandato da Guardasigilli:

1) sulla nuova geografia giudiziaria, il nuovo Ministro ha tenuto a spiegare che la riforma porterà notevoli risparmi e potrebbe, di certo, rappresentare “una delle soluzioni per portare a un recupero di efficienza del sistema giustizia” visto che  “la giustizia civile è strettamente legata all’economia del Paese. La lentezza porta all’inefficenza del Paese”;

2) sulle liberalizzazioni, nessuna cancellazione dei consigli del’ordine degli avvocati e propensione ad eliminare tutti quegli ostacoli che oggi limitano il libero accesso alla professione : “Nessuno ha mai parlato di abolizione degli ordini. Liberalizzare non vuole dire consentire a chiunque di fare l’avvocato ma eliminare gli ostacoli eccessivi all’esercizio delle professioni” perché liberalizzare “non deve voler dire abbassare la qualità dell’avvocato, del professionista”;

3)sull’annoso “Problema Carceri”, approfondita la questione “amnistia” che, in quanto misura eccezionale, non risolverebbe strutturalmente il problema, lo stesso Guardasigilli è stata attenta a rimarcare la necessità di “verificare se non ci siano altri mezzi deflattivi che abbiano la capacità di stabilizzare il sistema carcerario”, come ad esempio la detenzione domiciliare o il braccialetto elettronico: “Si possono studiare forme diverse di detenzione per il residuo della pena, come quella domiciliare puntando così al reinserimento del detenuto” ed inoltre “sono d’accordo all’uso del braccialetto elettronico. E’ una soluzione tecnica percorribile” e “varare l’adozione del braccialetto porterebbe risparmi notevoli dati dalle misure carcerarie non attuate”;

 

4) sulla responsabilità civile dei magistrati lo stesso Ministro si è riservato di leggere quanto espresso nel testo della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 24 Novembre 2011,  C-379/10

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