Guida al Diritto di Recesso nel Codice del Consumo

Guida al Diritto di Recesso nel Codice del Consumo

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GUIDA AL DIRITTO DI RECESSO NEL CODICE DEL CONSUMO (Artt. 64-67 D.lgs. 206/2005)

 

Indice: 

 


 

 

1. NOZIONE

Il diritto di recesso è la facoltà concessa ad una, o più parti, del contratto di sciogliersi dagli impegni assunti nell’accordo.

Il Codice del Consumo, agli artt. 64-67, disciplina una forma particolare di recesso da alcuni definito “diritto al ripensamento”.

Tale facoltà è stabilita dalla legge in favore del Consumatore per i contratti conclusi a distanza o fuori dai locali commerciali e consiste nella possibilità di disdire, unilateralmente, un contratto, svincolandosi dagli obblighi che ne derivano, il tutto senza alcuna penalità e senza specificarne il motivo.

Il diritto va esercitato entro 10 giorni lavorativi mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento.

Tale termine può decorrere, in alcuni casi, da un momento successivo alla conclusione del contratto, come verrà meglio specificato in seguito.

 

2. CHI È TENUTO AD OFFRIRE IL DIRITTO DI RECESSO

Il professionista è tenuto a concedere, per legge, il diritto di recesso per i contratti conclusi a “distanza”, come ad esempio gli acquisti su internet o tramite televendite o proposte telefoniche, e per quelli negoziati fuori dai locali commerciali, ad esempio le vendite “porta a porta” tramite rappresentante o i contratti conclusi in strada, come le offerte di abbonamento a forniture di libri cd musicali, dvd e simili.

Secondo l’art. 3 del Codice del Consumo, il professionista è colui che “agisce nell’esercizio della propria attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale, ovvero un suo intermediario” e pertanto la normativa non si applica nelle cosiddette vendite tra privati, come gli acquisti in risposta ad annunci e mercatini su internet quando il venditore non sia titolare di attività.

 

3. OBBLIGHI DI INFORMAZIONE

Innanzitutto il Professionista ha l’obbligo, ai fini del diritto di recesso, di informare il consumatore sull’esistenza e le modalità di esercizio del diritto di recesso.

Per i contratti negoziati fuori dai locali commerciali il professionista deve (art. 47 Codice del Cosnumo)

–    Informare i termini le modalità e le condizioni per l’esercizio del diritto di recesso

–    Indicare il soggetto nei cui confronti va esercitato il diritto di recesso

Per i contratti a distanza il professionista ha l’obbligo di informare il consumatore (art. 52 e 52 Codice del Consumo)

–    sull’esistenza del diritto di recesso o di esclusione dello stesso, ai sensi dell’articolo 55, comma 2;

–    sulle modalita’ e tempi di restituzione o di ritiro del bene in caso di esercizio del diritto di recesso;

 


Le informazioni devono essere offerte per iscritto con caratteri tipografici uguali o superiori rispetto a quelli utilizzati nelle altre indicazioni presenti nel documento

 

Nel caso di acquisto da catalogo, l’indicazione del diritto di recesso deve essere presente anche nel catalogo.

Nel caso di contratti a distanza il consumatore deve comunque ricevere per iscritto tutte le informazioni previste prima o al momento dell’esecuzione del contratto.

Il mancato rispetto degli obblighi di informazione da parte del professionista comporta lo slittamento del termine del diritto di recesso, oltre a sanzioni pecuniarie.

 

4. CHI E COME PUÒ ESERCITARE IL DIRITTO DI RECESSO

Il diritto di recesso può essere esercitato dal consumatore, ossia l’acquirente del prodotto o del servizio che agisca per scopi privati estranei all’attività professionale eventualmente esercitata (art 3 co.1 lett. a) Codice del Consumo)

Ciò comporta che per gli acquisti effettuati tramite partita IVA, essendo effettuati per scopi professionali, è esclusa l’applicazione del Codice del Consumo e del diritto di recesso ivi previsto.

Il recesso va esercitato entro 10 giorni lavorativi dalla conclusione del contratto, o da altro termine (vedi n. 5 presente guida), mediante raccomandata con ricevuta di ritorno inviata alla sede del professionista (art. 64 Codice del Consumo).

La comunicazione può essere inviata, entro i 10 giorni, anche mediante telegramma, telex, posta elettronica e fax, ma attenzione, in questi casi è necessario che detta comunicazione sia confermata con raccomandata con ricevuta di ritorno entro le 48 ore successive.

Ai fini del rispetto dei termini vale il giorno di consegna della raccomandata all’ufficio postale, pertanto vale la data di spedizione e non quella di ricevimento (art. 64 co. 2).

 

5. TERMINI E DECORRENZE PER IL RECESSO

Come detto, il recesso va esercitato entro 10 giorni dalla conclusione del contratto, tuttavia l’art. 65 del Codice del Consumo prevede che i termini possano decorrere da un momento successivo.

– Il termine di 10 giorni per l’esercizio di recesso decorre –

Per i contratti conclusi fuori dai locali commerciali

  1. dalla data di sottoscrizione della nota d’ordine contenente le informazioni sul diritto di recesso o, nel caso non sia stata sottoscritta una nota d’ordine con tali informazioni, dalla data di ricezione dell’informazione sul diritto di recesso
  2. dalla data di ricevimento della merce, se successiva, per i contratti riguardanti la fornitura di beni, qualora l’acquisto sia stato effettuato senza la presenza del professionista ovvero sia stato mostrato o illustrato un prodotto di tipo diverso da quello oggetto del contratto.

Per i contratti a distanza il termine decorre:

  1. per i beni, dal giorno del loro ricevimento da parte del consumatore ove siano stati soddisfatti gli obblighi di informazione o dal giorno in cui questi ultimi siano stati soddisfatti, qualora cio’ avvenga dopo la conclusione del contratto purche’ non oltre il termine di tre mesi dalla conclusione stessa
  2. per i servizi, dal giorno della conclusione del contratto o dal giorno in cui siano stati soddisfatti gli obblighi di informazione, qualora cio’ avvenga dopo la conclusione del contratto purche’ non oltre il termine di tre mesi dalla conclusione stessa

 

– Termini aumentati –

Sono previsti termini maggiori qualora il professionista non abbia provveduto ad informare il consumatore circa l’esistenza e le modalità di esercizio di recesso, o quando abbia fornito una informazione incompleta o errata, tale da non consentire il corretto esercizio del diritto di recesso (art. 65 co. 3 e 4).

In caso di mancata o errata informazione sul diritto di recesso il termine per l’esercizio dello stesso è

– 60 giorni per contratti conclusi fuori dai locali commerciali

– 90 giorni per i contratti a distanza

 

– I termini aumentati decorrono –

–     Per i beni dal giorno del ricevimento degli stessi da parte del consumatore

–     Per i servizi dal giorno della conclusione del contratto

 

6. CASI IN CUI NON E’ PREVISTO IL DIRITTO DI RECESSO

Il Codice prevede dei casi di esclusione del diritto di recesso in relazione ad alcuni tipi di contratto o in riferimento ad alcune forniture.

Per i contratti conclusi fuori dai locali commerciali il recesso è escluso (art. 46) per:

–     i contratti per la costruzione, vendita e locazione di beni immobili ed i contratti relativi ad altri diritti concernenti beni immobili, con eccezione dei contratti relativi alla fornitura di merci e alla loro incorporazione in beni immobili e dei contratti relativi alla riparazione di beni immobili;

–     i contratti relativi alla fornitura di prodotti alimentari o bevande o di altri prodotti di uso domestico corrente consegnati a scadenze frequenti e regolari;

–     i contratti di assicurazione;

–     i contratti relativi a strumenti finanziari;

–     la fornitura di beni e servizi il cui corrispettivo globale non superi i 26 €

Per i contratti conclusi a distanza il diritto di recesso è escluso (artt. 51 e 55) per:

–    contratti relativi ai servizi finanziari di cui agli articoli 67-bis e seguenti Codice;

–    contratti conclusi tramite distributori automatici o locali commerciali automatizzati;

–    contratti conclusi con gli operatori delle telecomunicazioni impiegando telefoni pubblici;

–    contratti relativi alla costruzione e alla vendita o ad altri diritti relativi a beni immobili, con esclusione della locazione;

–    contratti conclusi in occasione di una vendita all’asta.

–     i generi alimentari, di bevande o di altri beni per uso domestico di consumo corrente forniti al domicilio del consumatore, al suo luogo di residenza o al suo luogo di lavoro, da distributori che effettuano giri frequenti e regolari;

–     i servizi relativi all’alloggio, ai trasporti, alla ristorazione, al tempo libero, quando all’atto della conclusione del contratto il professionista si impegna a fornire tali prestazioni ad una data determinata o in un periodo prestabilito.

–     i servizi la cui esecuzione sia iniziata, con l’accordo del consumatore, prima della scadenza del termine per l’esercizio del recesso;

–     fornitura di beni o servizi il cui prezzo e’ legato a fluttuazioni dei tassi del mercato finanziario che il professionista non e’ in grado di controllare;

–     fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati o che, per loro natura, non possono essere rispediti o rischiano di deteriorarsi o alterarsi rapidamente;

–    fornitura di prodotti audiovisivi o di software informatici sigillati, aperti dal consumatore;

–     fornitura di giornali, periodici e riviste;

–     fornitura di servizi di scommesse e lotterie.

 

7. DIRITTI E OBBLIGHI DEL CONSUMATORE IN SEGUITO AL RECESSO

Il consumatore che esercita il diritto di recesso (art. 67 Codice)

–    deve restituire la merce o a metterla a disposizione del professionista entro i termini previsti dal contratto che non possono essere inferiori ai 10 giorni lavorativi dalla data di ricevimento del bene stesso

–     Il bene da restituire deve essere integro e comunque nel normale stato di conservazione, in caso contrario non è possibile esercitare il recesso

–     Le sole spese dovute dal consumatore sono quelle eventuali per la restituzione del bene al mittente

–  Il consumatore ha diritto al rimborso delle somme versate, compresa l’eventuale caparra.

–     Il professionista ha l’obbligo di rimborsare le somme percepite anche a titolo di caparra entro 30 giorni dalla avvenuta conoscenza dell’esercizio del diritto di recesso

 

8. COME FARE PER ESERCITARE IL DIRITTO DI RECESSO

–     Verificare il che si tratti di acquisti per i quali è possibile esercitare il diritto di recesso, ovvero che riguardino contratti con un professionista, conclusi a distanza, o fuori dai locali commerciali (Es. per l’acquisto in negozio non è previsto nel Codice il diritto di recesso)

–    Verificare che non si tratti di materie escluse dal diritto di recesso (vedi elenco al n. 6 della presente guida).

–  Verificare che il venditore del prodotto abbia fornito le informazioni sull’esistenza del diritto di recesso e su come esercitarlo.

–     Inviare raccomandata con avviso di ricevimento entro il termine di 10 giorni lavorativi, verificando la decorrenza dei termini (n. 5 della presente guida)

Modello di raccomandata per l’esercizio del diritto di recesso

Codice del Consumo

 

 

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