Redditometro bocciato per violazione della privacy – clamorosa sentenza del Tribunale di Pozzuoli
Clamorosa decisione del Tribunale di Pozzuoli (Napoli), che boccia, senza se e senza ma, il meccanismo del redditometro: a poco più di un mese dalla sua entrata in vigore (il 4 gennaio), il ricorso di un contribuente che non voleva che “l’Agenzia delle Entrate venisse a conoscenza di ogni singolo aspetto della propria vita privata” trova infatti conferma nella sentenza del giudice Antonio Lepre che “boccia” lo strumento anti-evasione.
Per il Giudice campano, infatti il redditometro “determina la soppressione definitiva del diritto del contribuente e della sua famiglia ad avere una vita privata, a poter gestire il proprio denaro, a essere quindi libero nelle proprie determinazioni senza dover essere sottoposto a invadenza del potere esecutivo“, ordinando di “non intraprendere alcuna ricognizione, archiviazione, o comunque attività di conoscenza sull’archiviazione dei dati” del contribuente che ha presentato il ricorso, “cessarla se iniziata” e di “distruggere tutti i relativi archivi”.
Oltre alla violazione della privacy, la sentenza pone uno stop anche tecnicamente al redditometro: farebbe ricorso, infatti, come parametro le stime Istat che “nulla ha a che vedere con la specificità della materia tributaria”….violerebbe anche il diritto di difesa perché rende impossibile fornire la prova di aver speso meno di quanto risultante dalla media Istat” e tutto ciò porterebbe il contribuente a dover affrontare un procedimento “inquisitorio e sanzionatorio“.
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Newsletter del 18 febbraio 2013