Merita una pena più mite il marito che picchia la moglie perchè geloso e “un po’ ignorante” – Corte di Cassazione Penale

Merita una pena più mite il marito che picchia la moglie perchè geloso e “un po’ ignorante” – Corte di Cassazione Penale

marito

Corte di Cassazione Penale, Sentenza n. 28111/12

Per la  Corte di Cassazione il giudice deve essere un po’ più comprensivo nel calcolare la meritata pena al consorte violento perchè geloso e un po’ ignorante.

Sembrebbe una “bufala”, ma è realtà….la Corte di cassazione, infatti, con la Sentenza n. 28111/12, nell’ annullare una sentenza contro un cittadino sudamericano di 48 anni, ha invitato i colleghi dell’Appello di Napoli a contestualizzare i comportamenti del capofamiglia con la mano pesante.

La tesi argomentativa/difensiva  dell’imputato, condannato a 2 anni e sei mesi dopo la derubricazione del tentato omicidio in “semplici” maltrattamenti in famiglia, è stata semplice: perché contestare l’aggravante dei futili motivi a un uomo che ha la gelosia nel suo animo e nel suo ?

E gli ermellini gli hanno dato ragione.

I futili motivi ricorrono solo quando «la determinazione criminosa sia stata causata da uno stimolo esterno così lieve, banale e sproporzionato rispetto alla gravità del reato da apparire, secondo il comune sentire, assolutamente insufficiente a provocare l’azione criminosa» tanto da sembrare un mero pretesto per “fare del male”.

Nel valutare i parametri, inoltre, si deve tenere in considerazione con chi si ha a che fare, cioè «delle connotazioni culturali del soggetto giudicato, del contesto sociale e del particolare momento in cui il fatto si è verificato, nonché dei fattori ambientali che possono avere condizionato la condotta criminosa».


Trasportato questo concetto “giuridico” nel caso de quo, si è stabilito che la gelosia non è un’aggravante, quindi la pena deve scendere di qualche mese.

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