L’avvocato deve risarcire il cliente se chiede la precisazione delle conclusioni senza previa ammisione delle prove – Cass.Civ. Sent. 8312 del 12.04.2011
La Suprema Corte, con la Sentenza in oggetto, ha condannato il legale a pagare il risarcimento del danno al cliente perchè, nel corso della causa, da lui patrocinata, ha chiesto la fissazione dell’udienza di precisazione delle conclusioni senza chiedere, in via preventiva, l’ammissione delle prove. Un atteggiamento, inoltre, aggravato dal fatto che l’avvocato, dopo aver perso la causa, ha omesso di comunicare al cliente l’avvenuta notifica della sentenza, con la grave relativa impossobilità, per lo stesso, di proporre tempestiva impugnazione.
La Cassazione ha quindi sanzionato l’anomalo comportamento del legale che, in una causa per risarcimento danni da incidente stradale, chieda di fissarsi l’udienza di precisazione delle conclusioni senza avere dato corso alle prove sulle modalità del fatto e sulla responsabilità, nonché sulla quantificazione dei danni, giudicandolo “oggettivamente colposo e irresponsabile”, precisando, altresì, che anche la mancata comunicazione al cliente dell’avvenuta notificazione della sentenza di condanna, costituisce grave iandempienza agli obblighi porfessionali, dalla quale deve necessariamente scaturire una responsabilità professionale.