La Corte UE Boccia i limiti territoriali delle pay TV – Fischiato calcio di rigore.

La Corte UE Boccia i limiti territoriali delle pay TV – Fischiato calcio di rigore.

90esimo_minutoSENTENZA DELLA CORTE UE (Grande Sezione) 4.10.2011 – c403-08 – c429-08

Con la storica sentenza del 4 ottobre 2011 la Corte di Giustizia UE ha stabilito che l’imposizione di limiti territoriali per le trasmissioni tv degli incontri di calcio viola il diritto dell’Unione.Uno Stato membro, pertanto, non può vietare la visione di incontri di calcio che avvenga tramite schede e abbonamenti provenienti da altri Stati membri.La vicenda trae origine dalla caparbietà di Karen Murphy, titolare di un pub a Portsmouth, che era stata multata per aver trasmesso nel suo locale partite del campionato inglese attraverso un decoder greco. Alla fine ha avuto ragione. 

La prassi di utilizzare decoder e abbonamenti economicamente “convenienti” è, in verità, molto diffusa in Inghilterra dove oramai sono molti i locali aperti al pubblico che utilizzano lo stratagemma per abbattere i costi di gestione.

Osserva la Corte che “per quanto attiene alle restrizioni territoriali dell’esercizio di tale diritto, si deve ricordare che, secondo la giurisprudenza della Corte, un accordo volto a ristabilire la compartimentazione dei mercati nazionali può essere tale da impedire il perseguimento dell’obiettivo del Trattato diretto a realizzare l’integrazione dei mercati nazionali tramite la creazione di un mercato unico. In tal senso, contratti diretti a compartimentare i mercati nazionali secondo le frontiere nazionali ovvero rendendo più ardua l’integrazione dei mercati nazionali devono essere considerati, in linea di principio, quali accordi aventi ad oggetto la restrizione della concorrenza ai sensi dell’art. 101, n. 1, TFUE

Tale normativa nazionale, che dunque ostacola la libera circolazione di schede pay tv, non può nemmeno essere giustificata sotto il profilo della tutela delle opere intellettuali o dall’obbiettivo di incoraggiare l’affluenza agli stadi.

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