Configura reato registrare di nascosto le conversazioni della fidanzata nella casa comune
Corte di cassazione – Sezione II civile – Sentenza 22 febbraio 2013 n. 8762
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8762/2013 ha stabilito che commette il reato di interferenze illecite nella vita privata, il convivente, che mette un registratore nella sua casa per spiare i colloqui della sua compagna con la sorella.
Per gli “Ermellini”, non vi è alcun motivo valido, per non estendere la tutela, anche di fatto, a chi è legato da un rapporto parificabile a quello coniugale, aggiungendo che quanto previsto dall’art. 615-bis codice penale
vale anche se non vi è una vera e propria convivenza ma nell’abitazione si svolgono “fasi significative della vita privata” trova ugualmente applicazione l’articolo 615bis.
La vittima di tale fattispecie di reato, conclude la Cassazione, “è di regola fiduciosa della tutela della sua privacy e quindi particolarmente esposta e vulnerabile nei confronti di un comportamento subdolo e sleale da parte della persona a cui è affettivamente legata”.