Apostrofare “scioccarellino” un ragazzino può costare una condanna per ingiuria
Corte di cassazione Sentenza n. 38297/2011
La Corte di Cassazione, nel confermare quanto deciso nelle sentenze emesse in primo grado (Giudice di Pace) e in secondo grado (Tribunale di Avezzano), ha ribadito la condannato a 600 euro di multa e al risarcimento dei danni nei confronti di una signora abruzzese che aveva “offeso il decoro” di un bambino chiamandolo ‘scioccarellino’.
Per il Giudice di Legittimità, “la potenzialità offensiva di una determinata espressione non può essere valutata in astratto, ma deve essere contestualizzata e apprezzata in concreto, in relazione alle modalità del fatto e a tutte le circostanze che lo caratterizzano“, per cui, anche se “l’epiteto in questione appare astrattamente di debole portata offensiva, deve però rilevarsi come nel contesto dei fatti esso fu idoneo a manifestare un disprezzo lesivo del decoro della persona, tanto più in quanto diretto verso un minore di età e in presenza dei suoi coetanei“.
La signora aveva invano tentato di difendersi dicendo che apostrofando così il bambin non aveva avuto alcuna intenzione di ingiuriarlo, perchè “altrimenti avrebbe utilizzato termini più offensivi e avrebbe scelto il momento in cui la vittima era sola”.
Evidentemente la Cassazone è stata di differente avviso.